Anguz nasce il 9 maggio 1991 in Piemonte,in provincia di Vercelli.
Si avvicina al rap all'età di 13 anni soprattutto grazie all'influenza della musica di Bassi Maestro.
Negli anni successivi prende la cosa sul serio e tra il 2010/2011 esce il suo primo ep "Il Mio Mondo"
Mentre il 2012 è l'anno della sua maturazione con l'uscita del primo album ufficiale "Cuore e Mente" 





1) Il significato dietro al titolo “Cuore e Mente”: quanto c’è di cuore e quanto c’è di ragionato in questo album e in particolare in ogni traccia. Quanto hai lasciato all’istinto e quanto alla cura ragionata dei dettagli?


Ho scelto questo titolo poiché ciò che ha portato alla realizzazione dei testi e dell’album in sé, è appunto il Cuore, inteso come i sentimenti, le emozioni che mi hanno accompagnato nell’ultimo periodo della mia vita, e la Mente, intesa come la rielaborazione di ciò che il cuore mi ha comunicato e reso ciò che sono ora. Ovviamente il tutto è stato alimentato dalla mia passione per il rap che mi accompagna fin da quando sono bambino. Il risultato è un disco che mi rappresenta al cento per cento, per ogni sfaccettatura del mio carattere, per ciò che mi è successo negli ultimi anni e per ogni mia idea e convinzione che porto avanti con orgoglio e senza vergogne.


2)Per quale motivo hai deciso di iniziare a fare rap? In “A occhi bassi” dici che “Questa storia la scrivo per me, non per cambiare il mondo”. Avendo comunque un pubblico che ti ascolta, quanto ti influenza questo aspetto quando produci qualcosa di nuovo? Sapere di avere un pubblico ti spinge a trattare in modo particolare i testi o particolari temi da affrontare? 


Come ho detto prima, è soprattutto la mia passione per il genere che mi ha spinto a realizzare questo album. Ho iniziato a scrivere i primi testi diversi anni fa, per diletto, per sperimentare una cosa nuova, provare a “emulare” i miei cantanti preferiti. Poi col tempo ho deciso di prendere la cosa con serietà e incoraggiato da un amico (Marco S.), ho intrapreso la realizzazione del mio primo lavoro, “Il mio mondo EP”. E’ stato un lavoro discreto, la qualità non è stata eccelsa, ma già con questo primo EP è evidente la mia determinazione a portare avanti questo percorso. “Questa storia la scrivo per me, non per cambiare il mondo”: sì perché, è soprattutto un volere che parte dentro di me a spingermi a portare su un foglio e poi al micro le mie emozioni, cercando e sperando che in esse il pubblico possa vedere se stesso. Questa è, infatti, una cosa che mi affascina molto, mi è capitato poche volte di rivedermi nei testi di alcuni rapper italiani, e devo dire che quando succede è una cosa magnifica. Trovo molto bello scoprire che le proprie emozioni siano le medesime che canta il tuo artista preferito. Ovviamente dall’altro canto non ho paura di esporre i miei testi al pubblico, non esiste censura, né un “controllo” diciamo dei miei sentimenti, per paura di doverli rivelare agli ascoltatori. Su questo non c’è dubbio, il mio rap è vero fino in fondo, e credo che “Cuore e mente” ne sia la perfetta dimostrazione.

3) Il rap come percorso di conoscenza: quanto scopri di te stesso ad ogni traccia che registri e componi, e quanto ti è utile per conoscere meglio te stesso. Quanto è stato importante per la tua formazione caratteriale?


Il rap mi ha insegnato molto, ho iniziato a seguirlo da quando avevo 12 anni e per un ragazzino di quell’età alcuni testi possono risultare difficili da comprendere. Ovviamente col tempo il ragazzo cresce e matura, e di conseguenza coglie gli aspetti più profondi delle canzoni che ascolta. Ho una vasta conoscenza della musica rap italiana e americana, ho sempre ascoltato qualsiasi artista senza pregiudizi iniziali, poi di sicuro i gusti mi hanno portato a seguire maggiormente determinati artisti piuttosto che altri. Nel registrare e comporre le mie tracce ho sempre posto al primo piano me stesso, ciò che avevo dentro in quel momento. Ho cercato di trasmettere il più possibile la mia persona in ogni pezzo che ho realizzato. Difficilmente mi sentirete parlare di cose che non condivido, magari per seguire lo “standard” che ci si aspetta.

4) Da cosa inizi quando devi produrre una traccia nuova? Testo o base? Mentre lavoravi a “Cuore e Mente”, quanto ti sei lasciato influenzare dalla base per poi passare al testo e viceversa?


Ho sempre preferito lavorare a un testo avendo già nelle cuffie la base da utilizzare, ma ammetto che nella realizzazione di “Cuore e mente” questo non è sempre stato cosi. Alcune barre, le ho scritte prima dell’adattamento sulla base, in momenti di ispirazione o di crisi interiore in cui mi sentivo di dover buttar giù quello che avevo in testa. Tuttavia alcune basi mi hanno influenzato, nel senso che certe melodie hanno suscitato in me certi stati d’animo che poi sono il risultato dei testi che ho composto.

5) Raccontaci come è nato il rapporto di collaborazione con Rayden, che in “Cuore e Mente” è presente nella traccia “Senza Meta”, e che tu citi tra i tuoi artisti preferiti. KwoteOne: come vi siete trovati e cosa vi ha spinto a lavorare insieme. 


Seguo Rayden fin dai tempi del primo demo autoprodotto dei Onemic, e devo dire che è l’artista in cui mi vedo maggiormente, molto suoi testi sembrano parlare di me e come ho detto prima questa la trovo una cosa stupenda, non da tutti. Il rapporto con lui è nato casualmente, un paio di anni fa gli scrissi via mail per ordinare il suo cd “In ogni dove”, e da li è cominciato uno scambio di opinioni e di riflessioni sul rap. Col tempo, iniziai a menzionargli dell’idea di realizzare il mio primo disco ufficiale, e confessandogli che per me collaborare con lui (e non con qualsiasi altro rapper famoso) sarebbe stato un sogno. Dopo avergli fatto ascoltare il mio primo EP e dandogli la mia idea sul pezzo, si è detto disposto a collaborare insieme a me. E’ stato davvero un ragazzo onesto e molto professionale, lo ringrazio molto.
Per quanto riguarda KwoteOne (che per chi non lo conoscesse è un rapper americano originario di Chicago), tutto è iniziato quando mi è venuta l’idea di volere una voce inglese nel mio album, sul beat di Dj Mashin che a me ispirava molto come “beat americano”. Ho contattato un amico americano chiedendogli se era in buoni rapporti con qualche MC della sua zona e mi è stato suggerito KwoteOne, definito da lui come un “rapper con esperienza e disponibilità nel collaborare con artisti emergenti”. Ho così deciso di contattarlo e proporgli un featuring. Si è rivelato disponibilissimo in quanto crede che siano esperienze simili che spingono un MC emergente che parte da zero, a prendere coraggio e ottenere credibilità e visibilità. Ne approfitto per ringraziare tutti gli artisti che hanno collaborato con me in “Cuore e mente” spendendo due parole per ognuno:
grazie a Deos One, rapper originario della Sicilia, che si è immedesimato con me in quella che era l’idea della sesta traccia “Libero sfogo”, appunto una liberazione senza fronzoli di ciò che pensiamo sulla realtà che ci circonda; grazie a Fair, una giovane ragazza di Roma, voce fantastica che mi ha accompagnato in ben 3 tracce “Non puoi tornare indietro”, “Senza meta” e “Resta con me”, dando quel tocco particolare ai ritornelli; grazie a Emyro, giovane MC emergente del Molise, che come me ha iniziato da poco, ma ha già le idee chiare sul suo stile e sul suo “Credo”, il titolo appunto della traccia che ci vede insieme; grazie inoltre a tutti i beatmakers: Gene5, con cui è nata stima profonda e volontà di collaborare al mic (il pezzo uscirà per gli inizi del 2013), FoxaZ, producer lituano molto serio, Efby, Dj Mashin, Belt, e i ragazzi dell’EMP Studio e della M&M Prod. , tutti molto corretti e professionali, senza dimenticare Dj SamuRaiz per i cuts nell’ottava traccia.
 Ringrazio inoltre Francesco Tambone, il fonico che ha curato registrazione, mixing e mastering dell’album, oltre che avermi insegnato molte cose.

6) Il rap come religione (“Credo”): quali sono secondo te due requisiti fondamentali per fare del buon rap, e quale potrebbe essere il percorso ideale da seguire per un’artista emergente? Cosa pensi sia necessario per sfondare oggi nella scena rap italiana? Quali sono i tuoi obiettivi quando si parla di rap?


Penso che se dovessi suggerire ai nuovi MC’s come me due requisiti fondamentali per fare buon rap direi: essere veri, e non abbandonare mai i propri sogni. Il percorso ideale non esiste, ognuno lo realizza come crede, posso solo suggerire di mai prendere sottogamba i propri lavori, cercar sempre di dare il massimo e lavorare con serietà. La scena rap italiana sta vivendo un momento particolare. Molto spesso sento citare nomi di artisti rap,da amici che non sono appasionati del genere. Questo per dimostrare come il rap sia ormai diventato una moda tra i più giovani, che apprezzano solo gli artisti mainstream che ormai si avvicinano ben poco ai “canoni rap”, con la conseguente svalutazione a mio vedere di coloro che spingono il vero HH da anni. Trovo che da un certo punto di vista sia più coraggioso, rimanere fedeli al genere, costruire il proprio pubblico senza spinte e “raccomandazioni”, emergendo gradualmente. I miei obiettivi quando si parla di rap sono principalmente quelli di coltivare la mia passione, oltre ovviamente a cercar di emozionare chi mi ascolta e rimanere sempre vero e coerente, portare ogni volta me stesso sulla traccia.

7) Tra America e Italia, quattro artisti e quattro album/pezzi che ti hanno segnato particolarmente e che continuano ad essere una fonte di ispirazione per quello che fai. Nell’album compaiono diverse citazioni, tra Bassi e BIG, a cui dedichi l’omonima traccia.


Come ho già detto l’artista che mi rappresenta maggiormente è Rayden, ma il primo rapper che ho iniziato ad ascoltare è stato Bassi Maestro, il quale devo ammettere mi ha influenzato molto sia stilisticamente sia idealmente. Stesso discorso vale per Gene5, un ragazzo molto umile, con un’infanzia difficile in famiglia e anche per il suo trasferimento in Italia, dal Cile, la sua patria. Pochi di voi credo lo conosceranno ma vi consiglio vivamente di ascoltarvi il suo album “Astrale”, perché merita davvero molto. Quest’album mi ha segnato non poco. Altro artista da cui ho imparato e assimilato molto è il grande Notorious B.I.G. a cui ho dedicato un'intera traccia: lui ha dimostrato, come dico a chiusura del pezzo che “ognuno è artefice del proprio destino, e che anche dalla merda si può arrivare al successo”. Questo ideale lo porterò avanti per sempre, in ogni difficoltà che mi troverò a dover superare nella vita.
Se dovessi citare invece 4 album/pezzi che mi hanno segnato molto, sono l’album “In ogni dove” di Rayden, e in particolare il pezzo “Può piovere per sempre”, l’album “Applausi” di Palla e Lana, il pezzo “Non cambio mai” di Bassi Maestro e il fantastico pezzo “Juicy” di Biggie Smalls. Ce ne sarebbero ancora molti altri, ma mi fermo qui. ;)



Visitate il sito ufficiale di ANGUZ, dove è possibile il free - download del suo nuovo album 
“Cuore e mente” www.anguzofficial.com



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